Un dolce tipicamente natalizio dell’Irpinia che fa parte della nutrita tradizione gastronomica calitrana. Si chiamano scarpegghie e ogni famiglia custodisce gelosamente la sua ricetta segreta. Si tratta di semplice pasta cresciuta, fritta e intinta nel miele, o nel vino cotto. Un dolce sublime per quanto povero, popolare ed economico. Un tempo, era tradizione preparare le scarpegghie la notte del 24 dicembre, per poterle poi gustare dopo la messa natalizia, ma era assolutamente proibito mangiarle durante la frittura perché le massaie credevano che l’olio si consumasse più velocemente. Ancora oggi, già alle prime luci dell’alba nel centro storico, nel periodo natalizio, si sparge il profumo delle scarpegghie. Provate a farle a casa vostra con la ricetta “segreta”.
Ingredienti (per 4 persone)
500 g di farina di grano duro
lievito di birra, o in polvere (meglio ancora il criscito)
olio
vino cotto
miele
sale
Procedimento
In una ciotola setacciare la farina insieme al lievito in polvere per dolci, unire l’acqua leggermente tiepida, il sale e mescolare energicamente schiaffeggiando l’impasto con movimenti dal basso verso l’alto. Il composto dovrà risultare liscio, molto appiccicoso e ben amalgamato. Lasciare lievitare per due ore in una ciotola coperta da un canovaccio umido. Portare alla giusta temperatura abbondante olio per frittura e friggere il composto a cucchiaiate. Per aiutarvi potete immergere il cucchiaio in acqua, prelevare un po’ di impasto e farlo cadere nell’olio caldo. Girare le zeppole di continuo sino a doratura e cottura. Sistemare le zeppole su di un vassoio, cospargerle di miele o vino cotto.