Il comune di Gesualdo deve il suo nome a Giz, l’eroe longobardo fedele servitore del Principe Romoaldo. Infatti gli donò, in cambio della sua lealtà, un forte per difendere le proprietà del proprio signore. A Giz, poi detto Gesualdo, fu così affidato un punto strategico tra i domini Longobardi. Così sul lato settentrionale del fiume Fredane, sorese un maniero che poi si trasformò in un villaggio vero e proprio. Il castello fu un feudo longobardo fino alla conquista normanna. Il borgo è detto anche balcone dell’Irpinia. Il centro poi subì il dominio degli Svevi e degli Angioini fino al 1596 quando Carlo Gesualdo, principe di Venosa, ne segnò la storia.
Nel centro storico c’erano le case attaccate le une alle altre per difendersi dai nemici. Invece all’interno, c’erano stradine e imponenti palazzi gentilizi. Il castello, in particolare, si trova su una roccia ed è circondato da casupole. Il castello, dimora del principe Gesualdo, fu edificato intorno al VII secolo per volere dello stesso Giz. Mentre per altri fu costruito intorno al XI. Il castello rinascimentale è formato da quattro bastioni rotondi e ha una pianta quasi pentagonale. Il principe, famoso madrigalista, decise di trasformare la dimora in una sontuosa residenza con il cortile e la loggia della torre meridionale.
Nel comune ci sono numerosi edifici religiosi come la Chiesa di Santa Maria degli Afflitti, la Chiesa della SS. Addolorata, la Chiesa di San Nicola, in cui si trova la Madonna della Neve, commissionata da Carlo Gesualdo. Poi ancora troviamo la cappella del SS. Sacramento. Tra gli edifici gentilizi è noto il Palazzo Pisapia costruito nel XVI secolo.
La tradizione dei forni è molto antica e importante a Gesualdo. Infatti si può gustare un ottimo pane, ma soprattutto dolci come strufoli, castagnacci, zeppole e taralli. Tra i prodotti caseari sono famosi le caciotte, la ricotta, i nodini e le scamorze. Il sedano è la pianta tipica della zona, importante per condire le zuppe. Tra i piatti tipici ricordiamo il maiale in salsa di castagne e melograno, l’uovo di “chicchirinella” e l’antica polenta, detta “paparotta” con il tartufo nero.
Coma arrivare in auto: provenendo da Nord Italia, Roma, Napoli, Provincia di Napoli, Avellino, Benevento, Puglia via Autostrada: all’uscita dal casello di Grottaminarda proseguire per 9 km seguendo le indicazioni. Provenendo da Avellino-Salerno via Statale Ofantina (SS 7 – SS 400 – SP 39).
In treno: Stazione Ariano Irpino, 25 km da Gesualdo; Stazione Benevento, 40 km da Gesualdo. Stazione Napoli Centrale, 90 km da Gesualdo.
Dove assaggiare i prodotti tipici del territorio consigliamo il ristorante Da Peppino. https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g1932015-d7046167-Reviews-Bar_Ristorante_Da_Peppino-Gesualdo_Province_of_Avellino_Campania.html
Per pernottamenti consigliamo il B&B Verde Irpinia http://www.bbverdeirpinia.it/