Il presepe ha origine con San Francesco. Nel 1223, il Santo realizza a Greccio il primo presepe della religione cristiana. Questa usanza si è poi diffusa nel tempo, soprattutto nel 1700 a Napoli. Qui nasce una competizione tra le migliori famiglie nobili per l’allestimento del presepe più bello. All’inizio i pastori rappresentano l’intera comunità di Betlemme. Questi sono realizzati con manichini di filo metallico ricoperto da stoppa, mentre le teste e gli arti sono di legno. Successivamente, grazie agli artisti di San Gregorio Armeno, i pastori sono realizzati in terracotta colorata.
I personaggi principali sono la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino con il bue e l’asinello nella grotta. Al di sopra di questa si trovano gli angeli che ne annunciano la nascita. Con il tempo sono stati aggiunti i Re Magi che portano dei doni, vestiti di abiti orientali dall’aspetto elegante ed esotico con i loro cammelli e dromedari. Successivamente, sono stati inseriti personaggi della vita quotidiana che si snodano tra le strade della città. La tradizione del presepe così si arricchisce di osterie, avventori, uomini e donne che praticano i mestieri di un tempo come macellai, fruttivendoli, lavandaie, mandriani, pescivendoli e pescatori come cita il sito xdmagazine.it.
L’allestimento del presepe entra a far parte della cultura irpina grazie ai colti sacerdoti delle famiglie illustre dei nostri paesi che avevano contatti con Napoli. Inizialmente, ad Avellino, il presepe viene preparato nella cattedrale del Duomo della città. Nel 1880 viene celebrato nella chiesa di San Francesco Saverio su cui si è concentrato lo studioso Antonio D’Amato che ne ha parlato nel suo saggio “La verde Irpinia”.