L’Aglianico di Taurasi è un vino DOCG coltivato nel cuore dell’Irpinia. I comuni dove si produce questo vino sono: Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano.
Il Taurasi ha una storia molto antica e risale agli antichi Greci e Romani.
Questo vino è quasi sicuramente stato portato in Italia da coloni greci tra il VII e il VI secolo a.C. Il suo nome un tempo era “hellenico” e probabilmente deriva da quello della “polis” Elea. Potrebbe derivare anche dall’aggettivo spagnolo Elleanico o Ellenico che significa greco. Poi è diventato Aglianico durante la dominazione aragonese nel XV secolo. Esiste un documento del 1167 da cui risulta che gli spagnoli chiamavano “Aglianica” la vite coltivata a Taurasi. Questo invece deriva da Taurasia che è un’antica città degli irpini distrutta dai romani nel 268 a.C. Questa probabilmente corrisponde alla moderna Taurasi.
Già nel 1800 l’attività vitivinicola ha dato molti privilegi all’area di produzione. Infatti fu costruita la prima strada ferrata, detta “ferrovia del vino”. Questa collegava l’Irpinia con i principali mercati italiani ed europei. Ma è nel 1928 che il Taurasi diventa importante fino al 1930. Dopo quest’anno si è fermata la produzione per circa un decennio. L’ascesa del Taurasi riparte negli anni ’50, fino a quando nel 1993 non si ottengono i riconoscimenti DOC e DOCG.
Questo vino ha un colore rubino intenso, che con l’invecchiamento assume dei riflessi arancioni. Ha un odore gradevole e un sapore asciutto, pieno ed equilibrato, con un retrogusto persistente. Si abbina alle carni rosse, brasati, pollo, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati.