L’Irpinia è un territorio della Campania.
Si tratta di un antico distretto dell’Italia meridionale, oggi ricompreso quasi completamente nella provincia di Avellino. Il suo territorio è punteggiato di borghi e casali ed è anche ricchissimo di boschi e sorgenti; non a caso se ne sente spesso parlare come “la verde Irpinia”. Abitata fin dalla più remota antichità, in epoca preromana era occupata dagli Irpini, un popolo rozzo e bellicoso di stirpe sannitica che adorava il lupo (che essi chiamavano hirpus). Tale animale, che ancora oggi vive tra i boschi e le montagne (sia pur in numero limitato), è il simbolo di questa terra. Il toponimo Irpinia si riferisce al territorio dell’Appennino campano occupato in epoca pre-romana dalla tribù degli Hirpini, genti di origine sannitica e di lingua osca. L’etnonimo deriverebbe proprio dalla lingua osca: in osco, infatti, Hirpus significa “lupo”.
Secondo quanto riportato dagli autori antichi, in particolare Plinio il Vecchio e Tolomeo, alcuni dei principali insediamenti irpini erano Aeclanum (Taurasi), Fulsulae (Montefusco) e l’antica Abellinum (l’odierna Atripalda).Gli Irpini furono tra le tribù più irriducibili e si opposero strenuamente all’espansionismo politico e militare della crescente potenza romana nel corso delle guerre sannitiche. Furono definitivamente assoggettati a Roma solo nell’82 a.C. alla conclusione della guerra civile romana tra Mario e Silla. Gli Irpini avevano preso nome dal lupo, che in sannitico si chiamava irpus, e che era il loro animale sacro. Una leggenda dice che il Popolo Irpino avesse preso quel nome, per aver avuto a guida dell’occupazione del nuovo territorio un lupo. Più credibile è l’opinione, che armati essi movessero dietro l’insegna di quell’animale, raffigurato anche in parecchi tipi di monete. Potrebbe però anche darsi che ai nuovi incomodi vicini quel nome fosse dato dagli abitatori della Campania, della Conia e dell’Apulia, per l’abitudine, che quei guerrieri agresti e rudi avevano, di fare scorrerie nelle pianure, e nei luoghi presso al mare , piombando quivi all’improvviso dai monti, e rintanandosi poi, a guisa di lupi, con la loro preda. Essi stessi poi, per attenuare quella fama e nobilitare l’origine del nome, avrebbero potuto inventare e diffondere la leggenda del lupo-guida.
Da un punto di vista urbanistico, fanno parte dell’Irpinia ben 118 paesi della provincia di Avellino, suddivisi in sei aree:
Alta Irpinia, con 17 comuni,
Partenio, con 25 comuni,
Serinese-Solofrana, con 11 comuni,
Terminio-Cervialto, con 26 comuni
Valle Ufita – Baronia, con 26 comuni
Vallo di Lauro – Baianese, con 13 comuni.
Come arrivare
In aereo
L’aeroporto di Roma-Fiumicino dista circa 250 km. L’aeroporto internazionale più vicino, quello di Napoli-Capodichino, è a circa 50 km. Pressoché equidistante è infine l’aeroporto turistico di Salerno-Pontecagnano.
In auto
L’Irpinia è attraversata lungo l’asse est-ovest dalla A16 Napoli-Canosa. In particolare i caselli autostradali a servizio del territorio sono:
Baiano
Avellino
Avellino est
Benevento, RA9
Grottaminarda
Vallata
Lacedonia
In treno
La città di Avellino è interessata dalla tratta ferroviaria che collega il capoluogo irpino con Benevento e Salerno.
Inoltre la stazione di Avellino offre servizi sostitutivi tramite autobus per Lioni, Benevento, Salerno.
Treni da / per Napoli sono disponibili a partire dalla stazione di Baiano.
Vi sono infine collegamenti ferroviari giornalieri con Roma, Caserta, Foggia e Bari dalla stazione di Ariano Irpino.
In autobus
La società Autoservizi Irpini provvede al collegamento della regione con le città di Roma, Napoli, Benevento, Caserta, Foggia, Salerno e la sua università, Campobasso e Termoli. Nel capoluogo è presente l’autostazione ospitata nel Piazzale Sullo (già Piazza Macello), capolinea di tutte le linee che dai vari comuni della provincia portano al capoluogo fungendo anche da nodo di interscambio con il trasporto cittadino e nazionale.
Come spostarsi
In auto
L’automobile è un ottimo mezzo da utilizzare per raggiungere tutti i paesi irpini, grazie all’autostrada A16 Napoli-Bari (che dispone di ben sette caselli sul territorio) nonché alla superstrada “Ofantina” che collega Avellino a numerosi centri alto-irpini; tali percorsi si affiancano alla ben più antica strada nazionale delle Puglie voluta da re Carlo III di Napoli, il quale provvide anche ad ornarla con maestose fontane, una diversa dall’altra ma tutte munite dello stemma borbonico in pietra scolpita.
In autobus
Le società A.IR provvede a collegare fra loro i numerosi comuni dell’Irpinia, con relazioni più frequenti e regolari nei giorni lavorativi, sabato incluso.