Pier Paolo Pasolini è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo italiano. È considerato tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento. Uno dei suoi film più importanti è “Il Decameron”. Questa pellicola del 1971 riproduce nove novelle tratte dal “Decameron” di Boccaccio. Le riprese si tennero tra settembre e ottobre del 1970 in Francia e in Italia. Pier Paolo Paolini girò molte scene tra Caserta vecchia e Napoli. Mentre l’Irpinia è presente con ben tre canzoni popolari. Queste sono “la canzone di Zeza”, che Pasolini registrò personalmente e due “Pampanelle” di Montemarano, registrate da Alan Lomax nel 1955.
Pasolini trasporta le novelle del “Decameron” dal mondo borghese della Firenze del Trecento a quello plebeo di Napoli e dell’Irpinia. Il tema centrale è l’amore, descritto sia nei suoi aspetti più carnali, ma anche in quelli più sentimentali. Nel primo caso si parla ad esempio della storia di Peronella che convince lo sciocco marito a nascondersi in una giara e poi riceve tranquillamente il suo amante. Oppure le vicende di Masetto che si finge sordomuto e riesce a sedurre un intero convento di suore. Nel secondo caso abbiamo la storia di Lisabetta che nasconde sotto una pianta di basilico la testa del suo innamorato, tagliata dai fratelli, in modo da poterla tenere sempre vicino a sé. Nella storia di Tingoccio e Meuccio, Pasolini sottolinea l’importanza del sentimento amoroso e come fare l’amore non è comunque mai peccato.
Ci sono anche due novelle di cornice. La prima racconta dell’usuraio Cepparello che attraverso un inganno diventa il santo Ciappelletto, venerato sugli altari. La seconda novella tratta la storia di un pittore che affresca una chiesa, impersonato dallo stesso regista, e osserva la folla a Napoli. “Il Decameron” di Pier Paolo Pasolini è un film che mette in risalto il nostro patrimonio culturale e il territorio dell’Irpinia.