Nella città di Atripalda molte ricette utilizzano il baccalà. Questo pesce è una specie di merluzzo delle isole dell’Europa del Nord. Nel periodo natalizio è molto comprato e usato per molte ricette. Ognuno lo prepara a modo suo, non c’è un metodo fisso. Il baccalà è nato come il cibo dei poveri, prima lo comprava chi non poteva permettersi altro. Accio e baccalà è un piatto della tradizione dei tempi antichi. Ancora oggi riporta alla memoria l’infanzia a chi lo mangia. Quando si era piccoli di solito era la nonna che cucinava sempre il baccalà fritto o anche alla pizzaiola nel periodo di Natale. Portava gioia e felicità. Il primo baccalà in Irpinia lo portò un capitano di un vascello di Chiusano, proprio nel periodo di Natale.
E’ stata una grande novità, anche perché oltre alle alici qui in Irpinia non c’era molto. Con il tempo si è presa l’usanza di mangiare anche tantissimi altri pesci e frutti di mare, per via dello sviluppo dei commerci. Il baccalà è poi diventato un pesce molto pregiato, nonostante all’inizio non fosse così. Accio e baccalà è un piatto che si usa preparare il 24 dicembre. L‘accio non è altro che il sedano, ortaggio dal gusto deciso e fresco, molto famoso quello di Gesualdo. E’ utilizzato per questa minestra leggera e profumata ideale per il pranzo della Vigilia, in attesa del cenone. Esistono varie versioni di questa zuppa, c’è chi la prepara semplicemente con sedano e baccalà e chi aggiunge patate o cavolfiori. Può inoltre essere arricchita con pinoli, olive, pepacelle e pomodorini di collina a seconda dei gusti.